TERAPIE

Offriamo una vasta gamma di servizi professionali per soddisfare le tue esigenze. Ci impegniamo a essere sempre positivi nel nostro lavoro per assicurarti il più alto livello di soddisfazione. 

Igiene Orale

Un’adeguata igiene orale è indispensabile per la prevenzione della carie e per prevenire e curare la malattia parodontale. L’igienista dentale è l’operatore sanitario che si occupa della motivazione e istruzione del paziente alla corretta esecuzione delle manovre d’igiene orale domiciliare e della rimozione indolore di placca e tartaro sopra e sottogengivali, con strumenti manuali ed ultrasonici. L’igienista riveste inoltre un ruolo fondamentale al termine del ciclo di cure con la cosiddetta “terapia di mantenimento”. L’evidenza scientifica dimostra che il mantenimento dello stato di salute acquisito a fine terapia e la durata delle cure eseguite si possono conseguire solo con il continuo rinforzo motivazionale e sedute di igiene professionale con frequenza personalizzata. 

Il nostro personale vi aiuterà in modo professionale a eseguire quelle norme elementari che ciascuno poù mettere in pratica con successo a  livello domiciliare, purchè disponga di costanzae di buona volontà nel partecipare ai controlli periodici. Sarà nostra cura/dovere professionale ad inviare un avviso di richiamo secondo un piano di scadenze prestabilito e personalizzato .

Per ulteriori informazioni  potete visitare  : https://www.gengive.org/

Interventi necessari per il ripristino della salute orale

La chirurgia orale, meglio conosciuta come chirurgia odontostomatologica, si occupa di una serie di interventi per la risoluzione di problematiche complesse legate al cavo orale, fra cui:

– Chirurgia estrattiva: L’estrazione dei denti e/o radici in inclusione osteomucosa parziale o totale rappresenta probabilmente l’espressione più alta delle difficoltà che un’estrazione può implicare.

In alcuni casi, per mancanza di spazio sufficiente nell'arcata dentaria, alcuni denti (soprattutto i denti del giudizio) rimangono parzialmente o completamente sommersi nell'osso o nella gengiva, crescendo a volte in direzione scorretta. Se questo accade sono inutili alla masticazione e possono anzi causare i seguenti problemi:

– quando il dente è parzialmente ricoperto dalla gengiva è facile che batteri e residui di cibo rimangano intrappolati al di sotto di essa. Questo provoca delle infiammazioni gengivali con dolore, gonfiore, difficoltà ad aprire la bocca;

– per la posizione anomala, o perché coperto da gengiva, il dente può essere difficile da pulire e quindi può cariarsi. Lo stesso può accadere al dente vicino, che può essere anche spostato o danneggiato;

– se in posizione anomala il dente può interferire con la masticazione;

– il dente incluso può anche associarsi a formazione di una cisti che, col tempo, si ingrandisce a spese dell’osso circostante

In presenza di tali disturbi, o per prevenirne la loro comparsa potrebbe rendersi necessario procedere all'estrazione.

– Chirurgia endodontica: branca dell’odontoiatria che si occupa del trattamento delle lesioni di origine endodontica che non rispondono o che non possono essere trattate con la terapia endodontica convenzionale. L’obbiettivo è quello di ottenere la sigillatura dello spazio endodontico attraverso un lembo chirurgico.

– Ortodonzia estrattiva: quando un dente del giudizio incluso, nell’arcata inferiore, appare in stretto contatto con il nervo alveolare inferiore, le procedure “classiche” di estrazione chirurgica possono presentare rischi molto elevati. Proprio per evitare questi rischi di lesione del nervo, è consigliabile procedere ad una “estrazione lenta”, mediante un apparecchio ortodontico, che consenta al dente incluso di essere sollevato poco per volta allontanandolo dal nervo con rischi minimali per l’estrazione.

– Chirurgia pre-protesica: consente di eliminare e/o correggere condizioni anomale, sia della gengiva che delle ossa mascellari, prima di riabilitare il paziente con una protesi fissa o mobile, predisponendo così il cavo orale ad accogliere al meglio la nuova protesi. Vengono utilizzate membrane ed innesti di osso del paziente o materiale sintetico biocompatibile.


Odontoiatria Conservativa

L'odontoiatria conservativa è la branca dell'odontoiatria che si occupa della cura dei denti cariati. Le carie possono essere più o meno estese, non sempre visibili anche ad un attento esame clinico e spesso necessitano di un esame radiografico per essere diagnosticate. In caso di lesioni di piccola o media entità la terapia consiste in restauri eseguiti direttamente in bocca con materiali dall’alta valenza estetica (compositi). In presenza di carie più estese è oggi possibile, grazie alle moderne tecniche adesive, restaurare l’elemento dentale per mezzo di ricostruzioni (intarsi) eseguite in laboratorio con la tecnica CAD/CAM. Vantaggio di questa metodica è la preservazione di tutta la struttura dentale residua associata ad ottimi risultati estetici/funzionali ad alta qualità, resistenza e durevolezza.

Endodonzia/Cura canalare

L’ endodonzia si occupa della terapia dell'endodonto, ovvero lo spazio all'interno dell'elemento dentario, che contiene la polpa dentaria (nervi e vasi sanguigni). Si ricorre alla terapia endodontica qualora una lesione cariosa o traumatica determini un’ infiammazione irreversibile del tessuto pulpare (pulpite) fino alla necrosi con formazione di un’ infezione alla base della radice del dente coinvolto (granuloma). Allo stesso modo terapie endodontiche di vecchia data o incongrue possono determinare sintomatologia dolorosa e/o la presenza radiografica di un granuloma. In questi casi è necessario eseguire il ritrattamento endodontico

Trattamenti Implantari

E' il ramo più recente della continua ricerca odontoiatrica, e ultimamente ha raggiunto livelli di sicurezza, affidabilità e predicibilità di successo nel tempo, da renderla la soluzione ottimale per qualsiasi caso di sostituzione di elementi dentali naturali senza speranza e persi. La mancanza di uno o più elementi dentari può essere trattata mediante l’utilizzo di impianti. I moderni concetti di implantologia osteointegrata consigliano l’utilizzo di impianti in titanio con morfologia simile a quella delle radici dentarie che vengono inseriti nella zona edentula. Diversi sono i fattori che possono influire sulla prognosi di questa terapia. Un’attenta valutazione clinica che consideri la causa della perdita dei denti, il livello di igiene orale del paziente, la densità e il volume osseo si rende indispensabile nella fase di pianificazione del trattamento. Il rispetto scrupoloso di tutto l’iter diagnostico e terapeutico sostengono  per questa procedura una notevole percentuale di successo . Un eventuale insufficiente volume osseo per l’inserimento degli impianti può essere trattato con tecniche chirurgiche di tipo ricostruttivo/ regenerativo. Gli impianti possono rappresentare un’ottima strategia di trattamento non solo in pazienti che desiderano riabilitazione protesiche fisse. Soggetti che non abbiano più denti possono infatti con l’inserimento di due o quattro impianti ottenere un’ottima stabilità delle protesi totali ovvero delle dentiere.‎

Per maggiore INFO si può andare sul sito : 

https://www.gengive.org/impianti/ 

oppure guardate il link dei Video informativi, per conoscere meglio le malattie correlate gli impianti dentali e per mantenere in salute il nostro cavo orale!


Manufatti protesici

 un problema veramente delicato è il restauro o la ricostruzione degli elementi danneggiati, distrutti o ancanti mediante vari tipi di manufatti protesici prodotti nei laboratori odontotecnici su precrizione del medico odontoiatra. La protesi è quella branca dell'odontoiatria che si occupa di sostituire uno o più denti per ottenere una corretta funzione ed una piacevole estetica. Il sorriso è fondamentale nel caratterizzare l'aspetto di un individuo: denti con una forma, un colore e una posizione corretta contribuiscono a realizzare l'aspetto piacevole di una persona. La perdita e la mancata riabilitazione, soprattutto dei denti anteriori, può causare deficit estetici e problemi psicologici ai pazienti. Le labbra e i denti hanno infatti una rilevanza estrema sull’impatto del nostro aspetto sulle persone che ci guardano. D’altro canto la perdita e la mancata sostituzione di uno o più denti del settore posteriore portano a deficit della masticazione con conseguenti possibili disturbi a carico dell’apparato digerente e dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM).‎

La protesi dentaria si divide in tre  grosse categorie:

 - La protesi fissa : comprende ogni tipo di restauro o ricostruzione che viene cementato sui denti preparati  totalemente o parzialmente.

- La protesi mobile /rimovibile: riguarda ogni tipo di apparecchio rimovibile , dalla protesi totale ( la dentiera), agli scheletrati , fino alle protesi mobile parziali provvisorie che vengono di solito utilizzate per la sostituzione immediata di elementi  persi o estratti, in attesa della guarigione dei tessuti.

- Faccette in ceramica o vaneers

Veneers (Faccette estetiche) rientrano nei trattamenti di odontoiatria estetica e sono progettate per ricreare un sorriso luminoso ed uniforme. Questi tipi di restauri possono risolvere casi di denti severamente discromici, fratturati o mal posizionati.


Le nostre faccette vengono preparate con una tecnologia CAD/CAM che consente di fabbricare rivestimenti ceramici di minimo spessore (fino a 0,3mm) che vengono incollate con particolari tecniche adesive sui denti leggermente preparati nello smalto.

Trattamenti dei tessuti di sostegno del dente

La malattia parodontale

La parodontite, comunemente conosciuta come malattia parodontale o piorrea, è una malattia infiammatoria provocata da alcune specie batteriche presenti nella placca e nel tartaro.


L’infiammazione è il risultato della risposta immunitaria all’infezione batterica e può causare seri danni locali ai tessuti di sostegno del dente (la gengiva, l’osso e il legamento parodontale), con ripercussioni negative anche sulla salute generale. Questa patologia, se non diagnosticata e trattata nelle fasi iniziali, può estendersi sempre più in profondità all’interno delle gengive e lungo le radici del dente, dando origine a quelle che vengono definite tasche parodontali, con la progressiva distruzione del legamento parodontale e dell’osso alveolare dove alloggia il dente. I denti perdono il loro ancoraggio, si muovono e, nei casi più gravi, cadono, con un pesante impatto funzionale ed estetico.


La parodontite è uno dei disturbi più comuni che affligge il cavo orale. La distruzione del parodonto è irreversibile ma può essere bloccata e in alcuni casi particolari è possibile rigenerare il tessuto perso. La gengivite precede la parodontite, ma diversamente da quest’ultima non è associata a perdita di tessuto ed è perciò completamente reversibile se adeguatamente trattata.


La parodontite può colpire soggetti di tutte le età, in alcuni casi anche i bambini. È una patologia molto frequente negli adulti: ne soffre il 50% sopra i 35 anni e il 15% è colpito da una forma grave di malattia. Oltre i 65 anni ne soffre quasi il 70% degli italiani.


Le cause e i fattori di rischio

La patologia trova la sua causa principale nei batteri della placca. Gli accumuli di placca batterica nelle aree in cui i denti e le gengive si incontrano può causare delle infiammazioni. Si tratta quindi di una malattia a eziologia batterica e a patogenesi infiammatoria. Lo sviluppo della parodontite deriva da fattori legati al paziente, quali per esempio la suscettibilità genetica dell’individuo o la capacità delle difese immunitarie di rispondere alle infezioni. Lo sviluppo della malattia parodontale può dipendere anche da fattori ambientali o esterni, che si possono modificare. Tra questi ultimi, i più noti sono una scarsa igiene orale, il consumo di sigarette, il diabete, lo stress, un’alimentazione sregolata o sbagliata oppure eventuali interventi odontoiatrici scorretti.


I sintomi

La parodontite, generalmente, non ha sintomi evidenti e perciò può insorgere e progredire in maniera subdola e silente. Una delle manifestazioni iniziali è la gengivite, che si evidenzia con tutti i sintomi dell’infiammazione, quali arrossamento, talvolta gonfiore, lieve sensazione di bruciore e sanguinamento. Il principale sintomo della malattia, il sanguinamento gengivale, è presente in un primo momento solo quando le gengive vengono stimolate, durante lo spazzolamento o la masticazione, ma può verificarsi anche spontaneamente con l’aggravarsi del quadro clinico, per esempio può capitare di trovare il cuscino sporco di sangue al mattino.


Il fumo, uno dei più importanti fattori di rischio per la parodontite, può avere un “effetto maschera” sul sanguinamento, minimizzandolo e rendendo più subdola la progressione della malattia.


Altri campanelli d’allarme sono:


alito cattivo,

spostamento (migrazione) dei denti con apertura di spazi e maggiore accumulo di residui alimentari,

denti che diventano “più lunghi” per effetto della recessione delle gengive,

dolore e difficoltà durante la masticazione,

aumento della mobilità dei denti,

formazione, talvolta, di ascessi gengivali con presenza e fuoriuscita di pus.

Come prevenirla

Fare prevenzione è possibile. L’insorgenza della carie e delle malattie parodontali può essere contrastata attraverso l’attuazione di programmi personalizzati. Lo scopo è di evitare condizioni cliniche che possano comportare danni psicofisici, con conseguente impegno di cospicue risorse finanziarie, personali e collettive per la terapia riabilitativa.


Atteggiamenti corretti sin dall’età pediatrica, con la promozione di uno stile di vita salutare, permettono al bambino di tutelare la propria salute, compresa quella del cavo orale, grazie all’intervento multidisciplinare di numerose figure (pediatri, odontoiatri, igienisti dentali, insegnanti e genitori).


Con la prevenzione è possibile intervenire sulla malattia parodontale a diversi livelli. In quello primario, volto ad impedire l’insorgenza della patologia, svolgono un ruolo chiave l’educazione alle corrette manovre di igiene orale domiciliare, il controllo dei fattori di rischio (fumo e diabete) e la periodica rimozione professionale dei depositi di placca e tartaro.


La diagnosi precoce si associa alla prevenzione secondaria, mentre la terziaria mira a limitare le complicanze derivanti da una malattia già presente.


La selezione di un programma di controlli e richiami di igiene periodici dal proprio dentista permette di offrire una prevenzione personalizzata ad ogni singolo paziente, in base alla sua suscettibilità alla malattia parodontale. Qualora quest’ultima fosse già presente, in aggiunta, si terrà conto delle esigenze terapeutiche in base alla complessità ed al grado di progressione del quadro clinico.


La diagnosi

La parodontite si diagnostica mediante il sondaggio parodontale, una manovra semplice e scarsamente invasiva che misura la perdita di attacco della gengiva attorno ai denti.


La diagnosi parodontale è composta da diversi step:


Raccolta dei dati anamnestici: si focalizza sulla ricerca di eventuali elementi che possano influire sulla patologia, quali ad esempio fumo e terapie farmacologiche che condizionano lo stato di salute del parodonto.

Esame obiettivo: attraverso la compilazione della “cartella parodontale” valuta l’igiene orale del paziente, la profondità ed il sanguinamento al sondaggio parodontale, e l’eventuale mobilità degli elementi dentari.

Esame radiologico: per la valutazione dei profili ossei attorno ai denti (oltre che di eventuali lesioni cariose), l’esecuzione di uno status radiografico, completo di 21 radiografie endorali, fornisce informazioni più utili e precise di esami convenzionali come l’ortopantomografia (o radiografia panoramica).

Il trattamento della malattia parodontale

Il trattamento della malattia parodontale si basa sulla rimozione meccanica della placca batterica, talvolta associata ad antisettici o/e antibiotici applicati localmente o somministrati per via sistemica. Entrando nel merito del trattamento della parodontite possiamo distinguere, a grandi linee, una terapia causale o non chirurgica ed una terapia correttiva. La terapia non chirurgica prevede la cura delle cause che determinano l’insorgenza della malattia. La terapia correttiva ha come obiettivo la correzione dei difetti da essa provocati.


Dal punto di vista clinico-operativo la terapia causale è volta a rimuovere in sede sopra e sottogengivale la placca batterica ed il tartaro, attraverso strumenti manuali ed ultrasonici. Vanno inoltre corretti i fattori ritentivi che possono favorire l’accumulo di placca sulle superfici dentali. La terapia non chirurgica prevede in parallelo che il paziente sia educato e motivato alle corrette manovre di igiene orale domiciliare, per ridurre la carica batterica e quindi risolvere l’infiammazione. Inoltre fattori di rischio, quali fumo e diabete, è importante che siano il più possibile limitati e tenuti sotto controllo.


La terapia chirurgica possiede molteplici opzioni correttive in caso di sopravvenute lesioni parodontali, che il solo trattamento causale non è stato in grado di far rientrare. Intervenire attraverso la chirurgia non è un’alternativa alla terapia non chirurgica, ma un’eventuale fase successiva. La chirurgica, infatti, cura i difetti provocati dalla malattia, ma non le cause che l’hanno provocata, né la malattia in sé. Pertanto essa va presa in considerazione quando il controllo della progressione della patologia implichi la necessità della correzione dei difetti che profondamente si sono venuti a creare.


Gengive ritirate/recessione gengivale: cause, sintomi, trattamento

Quando le gengive appaiono più lontane dalla loro posizione originaria, e i denti di conseguenza più lunghi, siamo in presenza di una recessione gengivale. Non sempre la causa è da imputare alla malattia parodontale. Una scorretta modalità di spazzolamento (troppo energica e/o con tecnica scorretta) può, infatti, determinare questa condizione nelle persone che presentano una gengiva sottile, sottoposta ad un trauma progressivo nel tempo.


Le recessioni gengivali possono rappresentare un problema estetico soprattutto se durante il sorriso è visibile la superficie radicolare esposta, di un colore più giallo rispetto allo smalto del dente. Talvolta, quando le gengive sono andate incontro a recessione, oltre al disagio estetico si manifesta anche un problema di ipersensibilità. La radice del dente, che normalmente è coperta dalla gengiva, venendosi a trovare esposta al cavo orale, risente maggiormente degli stimoli termici e a volte anche di quelli chimici. Cibi e bevande troppo caldi o troppo freddi e con pH acido possono provocare una spiacevole sensazione di dolore e fastidio.


Esistono diverse possibilità per risolvere il problema delle gengive ritirate e ottenere nuovamente un sorriso piacevole. Nei casi più gravi sarà necessario ricorrere a trattamenti chirurgici specifici con lo scopo di innestare del tessuto per coprire la zona esposta.


A prescindere dalla terapia delle recessioni, è fondamentale prevenire la recidiva, o l’insorgere di nuove lesioni, rispettando le corrette tecniche di igiene orale domiciliare.


La chirurgia rigenerativa parodontale

La chirurgia rigenerativa è un procedimento chirurgico che permette di rigenerare l’osso alveolare danneggiato o perduto. Prevede il ricorso a biomateriali che sono in grado di favorire la neoformazione e la rigenerazione del tessuto osseo compromesso dalla parodontite. Il fine ultimo è quello di migliorare la prognosi a lungo termine degli elementi dentali con una prognosi inizialmente nefasta.

Prevenzione e/o Cure

La pedodozia cura le malattie dei denti del bambino mediante le metodiche più idonee alle loro esigenze. La prima visita odontoiatrica per il piccolo paziente è suggerita tra i 4 e i 5 anni, quando tutti i denti da latte – detti decidui – sono presenti in cavità orale. Diventa poi fondamentale all’età di 6 anni quando avviene l’eruzione dei primi molari permanenti, ovvero gli elementi dentari che con maggior frequenza vanno incontro a fenomeni cariosi. Proprio per questo è poi necessario intervenire attraverso la pedodonzia.

Le conseguenze della carie nei denti da latte: 

Si pensa erroneamente che i denti da latte non richiedano cure e controlli e che, una volta caduti, anche se cariati o rovinati, non si presentino problemi per i denti definitivi. 

Al contrario, i denti da latte sono molto importanti per:

• la masticazione e quindi per il primo periodo dello sviluppo, quello in cui l’organismo deve assimilare tutte le sostanze necessarie alla crescita; 

• lo sviluppo sano delle ossa mascellari e della seconda dentizione: se la carie procede può arrivare a interessare la polpa, l’osso alveolare e danneggiare irrimediabilmente il germe del dente permanente, essendo a stretto contatto con esso. 

• “tenere il posto” ai denti permanenti. Se un dente da latte cariato deve essere estratto, il posto del dente permanente non è più “garantito” e c’è il rischio che vengano compromessi l’allineamento e la corretta masticazione dei denti definitivi. 


La prevenzione: 

Alcune semplici regole da insegnare precocemente ai bambini aiutano a prevenire la formazione delle carie: 

• sigillature dei solchi;

• igiene orale quotidiana; 

• igiene alimentare; 

• controlli periodici

Fondamentale, per tutto il corso della vita, è la prevenzione: già da prima che i denti erompano è bene detergere e massaggiare le gengive, la lingua e l’interno delle guance con una garza sterile inumidita. Quando i primi denti saranno erotti, è indicato l’uso di uno spazzolino piccolo a setole morbide con utilizzo di una piccola quantità di dentifricio al fluoro fino ai 3 anni, quando il bimbo inizierà ad essere parzialmente indipendente e ad eseguire le procedure di igiene accompagnato e poi, progressivamente, da solo. È fondamentale istruire il bambino a un lavaggio dei denti quotidiano di 2 o 3 volte al gio7rno con particolare importanza al lavaggio serale, prima di andare a dormire.

Tra i trattamenti della pedodonzia vi è la fluoroprofilassi. La fluoroprofilassi è considerata forse l’aspetto fondamentale nella prevenzione per il giovane paziente. Le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità prevedono un programma di fluoroprofilassi per via topica, con il quotidiano utilizzo di dentifricio (deve contenere 1000 ppm di fluoro e deve essere utilizzato almeno 2 volte al giorno) o con gel e vernici in ambiente professionale, in associazione ad un supporto per via sistemica attraverso l’assunzione di gocce o pastiglie dai 6 mesi ai 6 anni nei bambini ad alto rischio carie.

Tra i 6 e gli 8 anni possono poi essere eseguite le sigillature, tipicamente dei primi molari permanenti e talvolta anche dei secondi molari permanenti. Tale procedura consiste nel detergere e poi “riempire” i profondi solchi occlusali dei molari con una resina fluida in seguito polimerizzata, in modo che il cibo non possa più fermarsi e che lo smalto venga protetto dalla carie. La durata delle sigillature è variabile. Solitamente si esegue una sola volta nella vita: con il passare del tempo il dente si consuma, i solchi diventano meno profondi e il ragazzo diventa progressivamente più abile e puntuale nelle procedure di igiene domiciliare. Un dente sigillato può comunque cariarsi (nelle zone non coperte dal sigillo e in particolare negli spazi interprossimali, tra un dente e l’altro) quindi è sempre importante l’attenta igiene orale domiciliare e l’igiene professionale in studio eseguita almeno una volta all’anno.

Trattamento ortodontico

L’Ortognatodonzia si occupa di prevenzione, diagnosi e trattamento delle malposizioni dei denti e delle ossa facciali. Questa terapia si rivolge non solo ai pazienti in età pediatrica e giovanile ma anche a soggetti adulti che per motivi estetici e/o funzionali ne necessitino.‎

I principali obiettivi del trattamento ortodontico sono:

 allineamento corretto dei denti 

 funzione masticatoria efficiente

 buona estetica del viso e del sorriso

 stabilità nel tempo dei risultati ottenuti

La terapia ortodontica non è mai dolorosa in quanto il paziente non percepisce il movimento dei denti che avviene in maniera lenta e progressiva. Si può avvertire disagio i primi giorni per la presenza degli attacchi che sono a contatto con le labbra e le guance. Solitamente dopo qualche tempo il paziente si abitua e non ha più fastidio. I moderni dispositivi ortodontici (attacchi in ceramica e apparecchiature tipo Invisalign) sono in grado di limitare sensibilmente l’eventuale disagio estetico.


Lo Sapevi che ....

Video informativi, per conoscere meglio la Parodontite e per mantenere in salute il nostro cavo orale!

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